mercoledì 23 agosto 2017

Appunti di Non-dualità


Parto col dire che la sovrastante immagine è stata liberamente tratta da www.butac.it, sito che si propone di smentire false notizie o accreditarne e confermarne con le giustificazioni che un bimbo di 5 anni darebbe alla maestra a cui ha rubato la mela e con il perfetto stile da italiano medio del 2017. Sostanzialmente, si schiera a favore di una delle due fazioni relative all'argomento (solitamente quella della massa inconsapevole N.d.A.) propinando le proprie prove (che talvolta non c'entrano nemmeno col titolo del post e che vanno perlopiù a citazioni) appoggiando inesorabilmente il sistema governativo e delle caste italiane. Niente di eclatante, insomma. Mi impressiona solo ci sia gente che vi si affidi per la ricerca della verità... ma non è di questo che voglio discutere.

Più che degli argomenti infatti, è dell'atteggiamento duale che viene portato avanti dai relatori di questo sito e che viene messo in risalto dall'immagine sopra che vi voglio scrivere.

Ma prima di tutto, esaurisco le considerazioni (assolutamente personali e irrilevanti al fine del post) sull'immagine di cui sopra:
  1. Il senso dell'immagine e il primo capoverso non hanno nulla a che fare e non giustificano in nessun modo logico il secondo capoverso (vi invito a leggere con attenzione);
  2. Se le persone pericolose fossero davvero quelle che fanno propaganda di opinioni non informate su argomenti che non capiscono, non ci sarebbe bisogno nemmeno di smentirle perché sarebbero solo coglioni, ma le persone e i punti di vista che si accusano sul sito (quali chi si rifiuta di far vaccinare i figli, per esempio) vengono portate avanti, per un buon 90% (esistono ovviamente le eccezioni) da gente che studia, sperimenta e s'informa forse anche meglio dei BUTACari in questione. Sennò non ci sarebbe bisogno di smentirli, no? Se la gente s'informa, ha delle prove e soprattutto parla, allora inizia a dare problemi al sistema, tendenzialmente.
  3. Il succo è che sia il post che il sito partono da una falla non trascurabile alla base di tutto: si pretende che tutti s'informino bene per i cavoli loro, ma intanto "credete a noi BUTACari che lo abbiamo fatto per voi!" (?).
Faccio un inciso: non credete a nulla di ciò che vi dico io o che leggiate su qualsiasi altro sito o ascoltiate alla tv! Leggete e informatevi, certo, ma principalmente sperimentate perché nulla può sradicare l'esperienza sulla propria pelle.

Non mi dilungo quindi sulle fazioni relative al discorso vaccini o altri trattati sul sito, vi voglio parlare di una cosa assolutamente più importante che dall'immagine traspare inesorabilmente: l'illusione della dualità.

I due omini hanno ragione entrambi e torto entrambi. Il segno disegnato a terra, in sé, non porta né l'informazione di sei né di nove. È il cervello di chi l'osserva che fa collassare l'una o l'altra soluzione, come capirete bene che chi non conosce i numeri vedrà semplicemente uno scarabocchio per terra. La realtà, e quindi la verità, sta nel capire che quel numero è sia un sei che un nove: dipende dalla coscienza (in quel caso, dalla posizione) da cui lo si osserva. È illusorio chiedere a qualcuno che ne sa più di noi se quello sia un sei o un nove, perché ci darà l'interpretazione che il suo cervello dà a quel numero. A meno che quel qualcuno sia una persona particolarmente sveglia e sia arrivata a sentire con tutto sé stesso che quel numero è entrambe le cose e al contempo non è nessuna delle due. Stessa cosa vale nel fissare un sistema di riferimento (e questo ve lo dice la relatività di Einstein, non Alessio Bianchi). Il risultato cambia da sistema a sistema.

Questo è il solito concetto di illusorietà della dualità e al contempo della sua utilità (vi rimando agli altri post che ho già scritto su questo argomento). La dualità, il conflitto, gli opposti - che in ultima analisi esistono solo nella nostra testa perché è fatta in modo che interpreti il mondo così - sono utili all'esperienza dell'essere umano puntando, in linea teorica, al risveglio dello stesso. Il fatto è che, essendo finta la dualità, essa non serva per risvegliarsi. Questo è un paradosso esoterico importantissimo: per svegliarti devi fare esperienza della dualità, ma risvegliarsi significa capire che la dualità non esiste e non ti è mai servita a niente. E il che fa giungere alla conclusione che nulla ci separi in questo preciso momento dal risveglio.

Rileggete attentamente ciò che ho scritto perché queste è una delle chiavi più potenti e importanti per uscire dall'illusione. Magari scorretela più volte, finché il cervello non trova più la strada per attaccarsi a qualcosa e lascia spazio all'essenza.

Chiudo facendo notare come qualcosa che sembrava non in coerenza con ciò che porto avanti nella mia vita, in realtà mi ha permesso di poter scrivere un post ricco di consapevolezza e con concetti fondamentali e utili al risveglio. Era quindi un'immagine giusta o sbagliata quella pubblicata da butac.it?

Dipende dalla vostra consapevolezza.

Alessio Bianchi

martedì 21 febbraio 2017

L'importanza del punto in comune

Spesso, soprattutto nell'ambiente della ricerca spirituale, mi ritrovo a parlare con persone sconsolate dalle delusioni da parte di amici, parenti, colleghi, etc. Appena scoprono o sperimentano qualcosa di nuovo, che magari li entusiasma o che porta luce là dove prima c'era incertezza o semplice non consapevolezza, trovano la persona di turno non d'accordo con loro su queste nuove visioni. Tutto questo li destabilizza (?).

Per esempio: scopro il metodo Bates per recuperare la vista. Entusiasta, lo metto in pratica e ne apprezzo i risultati, ma parlandone con un amico scopro anche che lui non ne è entusiasta quanto me oppure è semplicemente scettico, non informato, impastato in false credenze di cui magari nemmeno si rende conto.
Ma il fatto è che fin qui non c'è alcun tipo di problema per l'uomo consapevole. Lo è invece la tendenza (da parte nostra più che dell'altro) a bollare queste persone, magari parlarci sempre di meno, magari distaccarcene o, peggio, giudicarle.

Ciò non vuol dire assolutamente di non circondarsi di persone con visioni e interessi simili in modo da potenziarli, ma c'è da stare attenti a non cadere nel tranello del "noi" e "gli altri".

È ovvio: se chi, dall'altra parte, inizia a metterci i bastoni tra le ruote o a diffamarci, si ricade in un estremo di tipo diverso, ma se quella persona fosse il tuo migliore amico, un collega di lavoro o, ancora, il tuo partner, non avresti altro che un'occasione unica di confronto e crescita personale.

Iniziamo a riprogrammare la reazione inconscia di allontanarci da queste persone: l'esperienza deriva solo dalla messa in discussione di un principio e dall'esistenza (illusoria) degli opposti, della dualità. Se quindi la mia migliore amica non è d'accordo su quello che le sto raccontando, ho l'occasione irripetibile di trovare un punto in comune. Al posto di creare un àstio, mi muovo nella direzione di annullare il mio ego per mettere sul piatto le mie esperienze e credenze a patto che l'altro faccia lo stesso. Questo è un atto d'amore di una potenza esorbitante che può permettere l'elevazione di entrambe le parti.

Separazione = inconsapevolezza (livello energetico più alto, ΔS < 0)
Unione (e confronto) = consapevolezza (livello energetico più basso, ΔS > 0) secondo la visione dell'entropia come misura della consapevolezza. E l'entropia, in questa parte di universo, aumenta sempre, quindi se evitate il confronto con qualcuno, lo dovrete attuare con qualcun altro e via così fino alla fine dei vostri giorni (per alcuni). La termodinamica non fa sconti per nessuno.

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Quando poi ci si inizia letteralmente a collegare all'altro, cioè trovare i punti in comune e di risonanza con l'altra persona vedendo le differenze come trampolini per una nuova consapevolezza anche di sé stessi, allora iniziano ad accadere dei piccoli miracoli (di cui porto diretta esperienza):
  • Le persone cambiano completamente prospettiva rispetto a quello che prima di te non accettavano;
  • Non ti senti più in un mondo astioso ma vedi in ognuno la possibilità di cambiare punto di vista e aumentare la propria e la tua consapevolezza;
  • Riprogrammando (anche neurolinguisticamente) la tua visione degli altri, aumenti i tuoi orizzonti nella comunicazione e l'efficacia dello scambio di informazioni ed esperienze indispensabili allo sviluppo personale.
Questo messaggio è rivolto soprattutto a chi è nella fase "stanno tutti dormendo, io so queste cose ma non mi capirà mai nessuno, guarda gli altri quanto stanno dormendo e sono inconsapevoli,...": anche voi state ancora dormendo se non vi siete resi conto di quanto vi rendiate misantropi e quanto vi chiudiate da soli le porte per un vostro stesso cambiamento. Come pretendete che cambi la vostra situazione lavorativa, per esempio, se i vostri colleghi sono tutti degli zombie... questa è una credenza né più né meno come pensare che chi è ricco lo è per fortuna o perché ha rubato. Vi state precludendo nel primo caso di avere dei colleghi svegli, nel secondo di essere ricchi. Però leggete la Balavatsky prima di andare a dormire. Troppo simpatici.

Ecco perché, in fondo, non consiglio molto il complottismo o tutti i gruppi che s'impegnano ad additare i poteri forti, le case farmaceutiche, etc. Sono cose che vanno fatte e vanno dette, ma solo se non si rischia di giudicare gli altri. La linea tra la ricerca della verità e la guerra alla guerra è estremamente sottile.

Concludo con quello che spero sia una nuova vibrazione ora più che mai indispensabile per non rischiare davvero di vivere dando la colpa agli altri (quindi a sé stessi) ed escludendoli dalla nostra vita:
  • Non temere di esporre ciò che sei e ciò che credi;
  • Rispetta ciò che sono e ciò che credono gli altri;
  • L'affrontare le differenze parte dall'avere punti in comune;
  • Se pensi che gli altri non capiscano, stai già permettendo loro di non capire;
  • Le idee non sono le persone ma fanno il loro destino.
Alessio Bianchi

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"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
Mahatma Gandhi