venerdì 18 dicembre 2015

Chimico e Alchimista: come ho conciliato le due cose

Lo ammetto, lo riconosco e non me ne vergogno: sono innamorato tanto della chimica quanto della sua antenata Alchimia.
Con una confessione del genere mi sarei guadagnato un falò privato o, con più fortuna, una martellata lì dove non batte il sole da parte dell'unanimità della popolazione medievale. Per fortuna sono nato coi pokémon, Friends e Giuliacci a fare le previsioni del tempo.

Avrete già notato la differenza che ho utilizzato nello scrivere i due termini: la prima lettera della parola. Di fatto, se la chimica è una scienza moderna, l'Alchimia è quella che viene definita una scienza sacra, così come l'Astrologia e la Magia, da cui sono derivate poi l'astronomia e la fisica; ma cercherò di non allargarmi su questi altri due immensi mondi per lasciar spazio a quello a cui sono più affezionato.

In realtà, Alchimia e Chimica hanno il medesimo significato di segreto (chema in arabo, diventato poi scorrere, fondere in greco), sennonché la prima è provvista dell'articolo determinativo "Al", quindi "Il Segreto". (fonte: dizionario etimologico etimo.it)

Questo avvalora un po' di più l'importanza che riservo all'Alchimia ma ancora non ne spiega il significato vero. Ciò che sa la massa riguardo a questa Opus Magnum (in lat. Grande Opera, come viene spesso chiamata) è che anni fa, in una fascia temporale non ben definita del medioevo, alcuni abbienti mistici con una percezione della realtà deviata da acidi forti e assenzio a barilate mettessero in atto questa pratica per cercare di ottenere fiorfior di lingotti d'oro da pentolacci vecchi e tocchi di piombo con alambicchi e vetreria di Murano. Poi è arrivato tutt'un tratto l'ottocento e la chimica ha salvato la situazione.
Non vi è mai parso un po' riduttivo? Non avete mai sentito nell'animo che forse sotto a questa fretta ellittica di descrizioni simili alla mia ci fosse qualche cosa di magnificamente puro, utile e con un fine mirabile?
L'Alchimia è una squisita metafora: parla della trasformazione della nostra interiorità, delle nostre emozioni da quelle grossolane - o di piombo - a quelle fini, sottili e ricche di coscienza e amore - quelle d'oro -.
I veri alchimisti, che sono esistiti nel corso di tutta la storia umana (Tommaso D'Aquino, Alessandro Conte di Cagliostro, John Dee, Tommaso Palamidessi, Franco Battiato, etc.) non hanno fatto altro che mettere in atto una trasformazione interiore in modo da ottenere il lapis philosophorum, la pietra filosofale che con la sua energia inequiparabile trasforma tutto ciò che sfiora in oro puro: il cuore.

Questi aspetti, che sembrano estremamente spirituali, sono in realtà fisici, ma di una fisicità estreamente sottile (come neuroscienze e fisica quantistica hanno e stanno dimostrando). L'Alchimista, col fuoco costante dell'osservazione, costruisce letteralmente i propri corpi sottili e, cosa più importante, quello dell'anima.

Il secondo motivo che, insieme al precedente, fa da ponte tra Alchimia e chimica, è il fatto che una influenza l'altra in un circolo: la chimica (intesa come il mondo "esterno" a noi) è direttamente subordinata alla nostra visione della realtà e alle nostre credenze sulla realtà stessa (cosa che, ripeto, la fisica quantistica ha facilmente dimostrato scientificamente) e, al contempo, essendo la realtà specchio del nostro mondo interno, essa è utile per cambiare il nostro inconscio e per effettuare progressioni energetiche e cambiamenti interiori.

L'ultimo fatto che lega le due scienze è che la chimica sia una derivazione di una deviazione dell'Alchimia, ossia è nata quando questa era già deviata. Molti alchimisti, infatti, hanno iniziato nel corso del tempo a non essere più in grado di lavorare su di sé lanciandosi alla, ormai rinomata, pazza ricerca del metodo per trasformare sul piano materiale i metalli vili in oro. Da lì è poi nata la chimica come la conosciamo oggi, quindi lo studio delle trasformazioni della materia e delle sue leggi.

Sia chiaro che con questo non disprezzo la chimica che amo e studio con tutta la mia passione: è stato però bello condividere con voi la sua storia e la sua altra faccia che mi ha fatto altrettanto innamorare.




I testi a cui faccio riferimento e che mi hanno iniziato a questo argomento sono tutti i libri di Salvatore Brizzi (salvatorebrizzi.com

https://www.youtube.com/watch?v=jMd6iT61GU0 
(clicca l'immagine per il video di una sua conferenza sulla prima fase dell'Alchimia: la Nigredo)

È la persona che ad oggi più mi ha dato col suo lavoro ineccepibile. Tiene conferenze in tutta Italia su questo ed altri argomenti, ma principalmente su imparare a vedere la bellezza e l'apertura del cuore.
 Ha pubblicato una serie di libri che consiglio soprattutto se siete curiosi di approfondire il tema Alchimia (http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_salvatore-brizzi.php)

mercoledì 16 dicembre 2015

Presentazione del Blog

Questo blog è il risultato della mia naturale predisposizione a mettere per iscritto le esperienze dirette più significative per quanto riguarda la mia coscienza ed evoluzione personale, su tutti i fronti. È anche un modo per condividere pensieri con amici e con chiunque risuoni con gli argomenti trattati e che mi stanno a cuore. Spazierò dalla musica alla chimica, fino a passare dalle scienze di frontiera, la medicina integrata, la terapia delle emozioni e la spiritualità insieme con le scienze esoteriche e sacre.
Insomma: un sunto delle mie passioni attuali e/o che magari svilupperò col passare del tempo.
Siate liberi di prendervi spunto senza alcun tipo di restrizione.

Grazie

Alessio

La chiave della guarigione o Emozioni addormentate




Anche oggi, un po' sconsolato dalla noia di due ore di letteratura poco appassionanti e dalla stanchezza che mi travolge in questo periodo, guardo il suburbano S5 avvicinarsi alla banchina. Entro con Gaia, una mia carissima amica, e altri compagni e ci sediamo sorridenti per le nostre storie matte che puntualmente ci scambiamo. Ma avverto qualcosa di strano, una sensazione che è consistentemente sottile… Un sussurro di assoluta certezza da parte del mio sesto senso: “Ora lo incontrerò.”. Daniele scende “stranamente” a Cavaria, una delle prime fermate, con Gaia e rimango solo poco dopo – un po' più a lungo del solito – sulla carrozza.


Il treno inizia la lunga frenata: siamo quasi a casa. Faccio scendere dolcemente la giacca dal portacappelli e mi volto per infilarmela prima di scendere. Guardo dritto davanti a me...È LÌ! Un'energia prorompente mi scuote le membra e s'irradia per tutto il tronco, un fuoco immenso che incenerisce tutto con il suo passaggio imperterrito. Paura e Rabbia che si fondono in un'arma devastante; e io osservo.




Tutta la pratica, la conoscenza e coscienza che ho preso sull'avvenimento traumatico della mia vita mi vengono in soccorso per farmi fare un passo indietro e non precipitare in questo cratere di lava incandescente.


Scendo in fretta e prendo la strada per casa iniziando a pensare alle solite “credenze rafforzanti” che mi permettono di vedere con occhi diversi la situazione. Poi, in un attimo, una voce improvvisa, dolce, femminile mi risuona: è quella di Erica che dice che la guarigione a livello fisico avviene semplicemente sentendo senza riserve, identificazione né rancore l'emozione; dice che basta questo, basta immergersi amando l'emozione stessa come se fosse una persona e ringraziandola. E con questa presa di coscienza istantanea e decisiva inizio a fermare la mente, a spegnere il pensiero (senza alcuno sforzo!) e a scaldare il cuore perché dialoghi con questo fuoco di rabbia e paura dicendo lui parole dolci. “Ti ascolto, esprimiti pienamente. Non ho rancore, non ho giudizio nei tuoi confronti e mi scuso di averti rinchiuso nel mio subconscio fin'ora. Sei libero di esprimerti”. Con un sorriso gioioso mi accorgo anche di un altro particolare: questo calore ha come sorgente il fianco destro del bacino, proprio dove ho dolori da giorni che mi creano grande disagio: è come il punto in cui nasce questa energia, come se si fosse racchiusa e addormentata provocandomi i fastidiosi sintomi destabilizzanti che mi stavano facendo preoccupare. Infine mi rendo conto che  amando, lasciando esprimere a parole sue e ACCETTANDO la mia paura e la mia rabbia, il bacino destro smette completamente di dolére.


Allora quasi piango dalla realizzazione che il mio corpo non è mai stato malato: ci si era solo addormentata un'emozione


Vi segnalo il sito internet di una delle persone che più riescono a ispirarmi:
ericapoli.it 
Si tratta, per l'appunto, di Erica Francesca Poli.
https://www.youtube.com/watch?v=Lzm97KXcoF4

Laureata in medicina, è psichiatra, psicoterapeuta e perito del tribunale di Milano nonché pioniera, studiosa e applicatrice della nuova Medicina Integrata che vede al centro della malattia l'intero complesso umano di psiche-soma (nonché soma-psiche) e anima in relazione ai disturbi fisici. Si avvalora anche delle sue conoscenze nel campo delle neuroscienze e ha scritto "Anatomia della Guarigione, i sette principi della nuova medicina integrata" (http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__anatomia-della-guarigione-erica-francesca-poli.php) che ha già riscontrato un successo enorme, sia per l'utilità pratica dello scritto, sia perché avvalora scientificamente ogni concetto esposto che, magari, ancora non è entrato nell'ottica della medicina cosìdetta convenzionale. È proprio lei la "Erica" a cui si fa riferimento nel testo sopra.